Prendete un
frutto, un’arancia ad esempio, sbucciatela osservando le vostre mani che pezzo dopo pezzo compiono questo gesto.
Apritela sentendo
eventuali gocce di succo cadere sulle vostre mani, fate caso se sono calde o
fredde, ascoltate l’effetto che fa sulla vostra pelle.
Prendete il
primo spicchio e mettetelo in bocca (e poi quelli successivi)
Mentre
masticate oltre naturalmente a prestare attenzione al sapore (è dolce o aspra?)
pensate a tutte le cose o persone che hanno contribuito a far si che voi
possiate mangiare questa arancia.
La terra,
dalla quale è emerso l’albero (magari immaginate il luogo preciso)
La pioggia,
che ha permesso all’albero di crescere e in seguito produrre quella arancia
(immaginatela ancora sull’albero)
Il sole,
senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile
La persona
che l’ha raccolta (immaginate la vostra arancia nelle mani di questa persona,
magari stanca e affaticata)
Il trasportatore
che ha portato la vostra arancia nel luogo di raccolta
Il mediatore
che l’ha acquistata e il contadino che l’ha venduta
Il trasportatore
che l’ha consegnata al mercato o al supermercato
La persona
al mercato che ve l’ha venduta o la cassiera al supermercato che vi ha fatto
pagare il frutto.
Ebbene, tutte
queste persone hanno una loro vita e hanno impiegato alcuni istanti di questa preziosa
vita affinchè voi possiate mangiare oggi questa arancia.
Non mangiate
quindi questa arancia guardando la televisione o leggendo un libro, fatelo
pensando a tutto questo e ringraziando queste persone le quali, ognuno per la
sua parte, ha lavorato per placare la vostra fame e nutrire il vostro corpo.
Vista così l’arancia
avrà tutto un altro sapore, non la sprecherete, avrete vissuto il momento
presente e non avrete bisogno di mangiarne più di quante realmente ve ne
servano, preservando così la vostra salute (mangiare più del necessario è dannoso) e lascerete cibo a chi ne ha bisogno.
Il cibo non è semplicemente qualcosa da mettere nello stomaco, come la vita non è semplicemente un susseguirsi di minuti vissuti senza consapevolezza ma molto di più.
Il cibo non è semplicemente qualcosa da mettere nello stomaco, come la vita non è semplicemente un susseguirsi di minuti vissuti senza consapevolezza ma molto di più.
Decidere di non perdere più nessuno di questi istanti è decidere di essere liberi.
Fatelo.
Fatelo.
p.s.: ovviamente questo esercizio può essere, anzi andrebbe ripetuto, con ogni tipo di cibo e in ogni momento della vostra giornata anzi...provate a farlo :)