giovedì 24 marzo 2016

La sofferenza, accoglierla per sconfiggerla.

Sofferenza, chi non la conosce..?
In alcuni periodi della nostra vita, la sofferenza ci sveglia la mattina e ci accompagna fino a sera. Ci toglie il respiro, spegne la luce delle nostre giornate.
Nasce spesso come un semplice disagio e velocemente si trasforma.
Il disagio diventa sofferenza perché non lo accettiamo, ci lottiamo contro, ne facciamo un nemico e lui cresce, si trasforma appunto.
E' un processo del tutto naturale, nessuno ama la sofferenza, ma una volta che arriva, va accolta,  accettata.
Eckart Tolle, grande Maestro spirituale scrive:
"L'aspetto peggiore è trattare il momento presente come un nemico. Quando vi lamentate di ciò che vi circonda state litigando con "l'Adesso", con la vostra vita, e la vita vi risponde.
Siate allineati con ciò che accade e le risposte positive non tarderanno ad arrivare"
Opponendo resistenza alla sofferenza ne si allunga l'esistenza e si ritarda quindi il processo di guarigione.
Dobbiamo dire si alla sofferenza quando arriva, un si convinto anche se difficile da dire, perchè solo facendocela amica, potremmo poi sconfiggerla.
La sofferenza è spesso una buona amica che ci segnala ciò che va cambiato dentro di noi, non dobbiamo averne paura anche se è quello che facciamo da sempre.
Fate un esperimento. Appena la sentite arrivare, sedete qualche minuto in un posto calmo e silenzioso, chiudete gli occhi e visualizzate la vostra sofferenza.
Cercate di darle un contorno, un colore, un suono, un nome.
Definirla ci aiuta a circoscriverla, vedendola impariamo a non temerla.
"Nella mente ha origine la sofferenza, nella mente ha origine la cessazione della sofferenza" (Buddha).
Arrendiamoci a lei e saremo liberi di lei.